Dalla Colletta la nostra forza

Il Banco della Solidarietà “Paola Tamponi” di Calangianus è una piccola realtà della provincia di Sassari nata nel 2009 dal desiderio di Paola Tamponi - scomparsa poi nel 2009-  ed altre persone che a margine della Colletta Alimentare del 2005 operavano a supporto di diverse situazioni locali fra le città di Tempio e Calangianus. 

Venuti poi a sapere della nascita dei Banchi della Solidarietà è nato il desiderio di fondare l’associazione a sostegno delle persone e famiglie locali in difficoltà. 

Ho il piacere di scambiare qualche parola con Domenico Aiello, un volontario che si occupa principalmente della parte burocratica che va dall’inventario alla registrazione sul portale SIFEAD di tutti i documenti e la loro manutenzione e che inoltre si occupa della consegna, assieme ad altri colleghi ed amici che supportano l’attività, delle provviste agli indigenti. 

Lui ha potuto conoscere la realtà del Banco tramite la Colletta Alimentare a Pisa nel  1998, un’esperienza positiva che lo ha portato poi in Sardegna a condividerla con altre persone. 

Ad oggi l’associazione è composta da 20 persone ed è strutturata in maniera orizzontale dove tutti svolgono le stesse mansioni: dalla registrazione, alla preparazione delle merci, alla consegna. 

Ogni tre settimane, in base agli impegni, il gruppo di preparazione e consegna cambia di continuo. 

“Al momento ci occupiamo di circa 50 persone in difficoltà”, mi racconta Domenico. 

Proseguendo la nostra chiacchierata, parliamo della Colletta: “Per noi è molto importante, riceviamo circa 12 tonnellate di generi alimentari all’anno e questo ci permette di aiutare le famiglie. 

Possiamo dire che la Colletta riesce ad incidere per circa il 60% del nostro approvvigionamento. Inoltre questa iniziativa riesce a coinvolgere tante persone come amici o nuovi volontari e ci ha fatto incontrare anche nuove famiglie da sostenere, inoltre è un veicolo concreto per far conoscere l’attività in maniera diretta per tutti quelli che vogliono dare sostegno. La Colletta quindi diventa come un biglietto da visita per un gesto di grande rilevanza sociale.”

Come ultima domanda chiedo quale è il rapporto con i ragazzi e le generazioni future: “Da qualche anno, con le scuole, grazie anche alla possibilità di avere crediti formativi, stiamo cercando di coinvolgere sempre di più i ragazzi, fra l’altro inaspettatamente anche mia figlia ha partecipato e successivamente ha coinvolto i suoi compagni tanto che il giorno della Colletta gestiscono in piena autonomia uno dei supermercati del paese. 

Il messaggio principale che rilevo dai ragazzi è un’esperienza di soddisfazione nell’aiutare chi è meno fortunato e che ha un impatto diretto nella vita delle persone. A prescindere dal fatto che vi siano dei crediti scolastici o meno, alcuni di loro nonostante fosse finito il periodo per l’acquisizione dei crediti è rimasto piacevolmente a sostenerci, donare un po’ di tempo affiche si possa alleviare un malessere sociale per aiutare ad andare avanti sta riempiendo i ragazzi di consapevolezza del valore sulla vita e su ciò che è davvero importante”. 

Il mio tempo per l’intervista volge al termine, ricevo un’altra importante testimonianza dell’impegno del Banco Alimentare che opera nel territorio aggiungendo un altro tassello all’esperienza della solidarietà e dell’aiuto al prossimo. Concludo riprendendo una frase di Papa Francesco: “siamo tutti importanti e necessari, tutti chiamati a remare insieme, tutti bisognosi di confortarci a vicenda, su questa barca ci siamo tutti.”