Gli Amici della Casa della Speranza
Abbiamo incontrato l’Associazione “AMICI DELLA CASA DELLA SPERANZA”, una struttura caritativa da anni affiliata al Banco Alimentare della Sicilia. Siamo rimasti colpiti già all’accoglienza: arrivavamo con un leggero ritardo e ci hanno telefonato per dirci che ci stavano aspettando, perché non volevano iniziare la distribuzione degli alimenti senza di noi. Laura, l’amministratrice dell’associazione, ci ha fatto visitare la Casa Famiglia in cui hanno accolto tantissime persone in difficoltà nel corso degli anni. Ci ha stupiti il clima di convivenza e condivisione che si respira all’interno della Casa, intitolata a Viviana Lisi, una volontaria che ha dato tutto nella sua vita per aiutare chi è meno fortunato. Nel loro racconto hanno ribadito più volte il concetto di “Provvidenza”, a partire dagli incontri fatti con le persone accolte in casa, alle famiglie a cui distribuiscono settimanalmente dei pacchi alimentari, fino all’amicizia che li lega al Banco Alimentare della Sicilia. Il loro bisogno e le loro richieste d’aiuto vengono ascoltati sempre da qualcuno che provvede. Il fulcro della loro opera caritatevole, legata all’ordine di San Camillo de Lellis, è proprio la Casa Famiglia: accolgono persone di ogni genere, età e trascorsi. Spesso, ci raccontavano, coloro che cercano accoglienza presso la loro Casa provengono da contesti violenti, dipendenze o altri disagi. Per i volontari della Casa Famiglia tutto ciò non ha peso: chi bussa alla loro porta trova sempre accoglienza e sollievo. L’unico limite della Casa Famiglia, come ci hanno raccontato, sono i posti letto. A chi decide di entrare a far parte della loro famiglia non viene chiesto nulla, soltanto di rispettare le regole della comunità e di partecipare alle responsabilità quotidiane. Tutti loro sono parte della vita comunitaria e vi contribuiscono attivamente. Abbiamo avuto l’opportunità di vedere all’opera queste persone: alcuni in cucina, altri nelle pulizie; altri ancora, aiutano i responsabili nella distribuzione dei pacchi alimentari alle famiglie che la struttura assiste. Dopo aver visitato la casa, accompagnati dal racconto della loro opera, abbiamo incontrato Fratel Carlo, religioso camilliano e legale rappresentante dell’ente. Con grande semplicità, ci ha raccontato degli aiuti che hanno ricevuto dall’inizio della pandemia, evento che ha costretto loro a cambiare le modalità di assistenza. "Non ci è mai mancato nulla dall’inizio della pandemia: cibo, farmaci o persino soldi. Nelle difficoltà, nostre e delle persone che assistiamo, siamo sempre stati aiutati. Insomma, qualcuno ha provveduto anche per noi".